Music by Prudence
di Roger Ross
Williams (USA/Zimbabwe, 2009, 33')
Music By
Prudence è uno dei tanti volti dello Zimbabwe, una storia che una volta
vista lascia un segno, a partire dalle prime immagini. L’alba, la luce del
sole che illumina la terra rossa d’Africa e filtra attraverso le poche
nuvole del cielo e una voce, quasi angelica che canta e che comunica una
tranquillità fuori dal comune. Questa voce appartiene a Prudence, una
ragazza di 21 anni, che purtroppo non è una ragazza come le altre. Costretta
su una sedia a rotelle, le braccia ritorte e senza gambe. Una malattia quasi
impronunciabile: artrogriposi. Il suo aspetto è una barriera in una società
come quella della cittadina dello Zimbabwe in cui vive. Quelli come lei sono
visti come degli esseri spregevoli, nati da maledizioni e accidenti di
stregoneria. Ma nella scuola e centro per disabili King George VI nella
cittadina di Bulawayo, quelli come lei, riescono a studiare e a coltivare le
loro passioni grazie ad una piccola borsa di studio, fino anche a diventare
insegnanti e ad essere retribuiti. Con i suoi compagni disabili, Prudence ha
fondato i Lyiana, un gruppo musicale che si esibisce spesso in città o a
feste private.
E’ attraverso
la musica di questo gruppo che conosciamo a fondo Prudence. I Lyiana sono
per lei come una famiglia nella quale può esprimere creatività, scrivendo
nuove canzoni e dove si e’ liberi di scherzare e ridere.
La macchina da
presa non è mai intrusiva e cattura la vita quotidiana di Prudence, le sue
abitudini, le sue difficoltà, la sua interazione con gli altri, soprattutto
con Marvelous, il suo migliore amico e seconda voce dei Lyiana. Sono momenti
molto forti quando la ragazza racconta la sua infanzia, il periodo peggiore
della sua vita. La madre l’ha abbandonata a 4 anni e il padre la voleva
morta fin dalla nascita. Una matrigna che l’ha denigrata e che si rifiutava
di toccarla o di aiutarla ad andare in bagno. Un doppio tentativo di
suicidio. L’unica che le è stata vicina è la nonna che le ha trasmesso
quella che poi è diventata la sua passione e il suo lavoro: il canto e la
musica.
Il regista
Roger Ross, presente insieme alla produttrice Elinor Burkett alla proiezione
pre-Oscar del documentario organizzata dalla International Documentary
Association a Los Angeles, ha parlato anche del suo rapporto con Prudence e
di come ci fosse quasi un’urgenza da parte della ragazza africana di
raccontare i suoi momenti più duri e tristi dell’infanzia. Un lato ancora
molto oscuro non solo dello Zimbabwe, ma anche di molti altri paesi
africani, dove le persone disabili vengono allontanate da qualsiasi tipo di
interazione sociale e non sono tutelate o protette a livello sanitario.
La produttrice
ha raccontato che vivendo in Zimbabwe per diversi mesi all’anno ha avuto la
possibilità di vedere in concerto i Lyiana e ne ha parlato subito con il
regista Ross che a sua volta ha contattato il direttore della scuola dove
Prudence vive con gli altri membri del gruppo. Una volta visto del materiale
video della band, Ross ha capito subito che quella di Prudence e dei Lyiana
era una storia da raccontare. E’ stato un progetto nato come un
lungometraggio, poi trasformato in corto, fatto con pochi soldi e che ha poi
trovato sempre più concretezza focalizzandosi sulla figura di Prudence. Il
regista ha registrato centinaia di ore di materiale, soprattutto di concerti
del gruppo, e non a caso parte di questo verrà incluso nel DVD in uscita il
prossimo autunno.
Non c’è da
meravigliarsi se questo documentario sta anche aiutando la scuola King
George VI con la raccolta di fondi. Ed è incredibile sapere che è stato
possibile organizzare un tour dei Lyiana negli Stati Uniti.
Ecco perché
l’ultima scena in cui i Lyana si esibiscono nel teatro della città vicina, è
significativa. Prudence brilla come una star vera sul palco e sorride
vedendo la nonna che si commuove e che la applaude. Forse anche i sogni più
impossibili si possono realizzare… In fondo questa e’ la storia di una
ragazza che trascende dal mondo di odio e superstizione che le sta intorno,
e ne ha creato uno tutto suo fatto di musica, amore e possibilità.
Vanessa Crocini è
nata a Prato nel 1982. Si è laureata al Dams di Bologna dopo aver vinto una
borsa di studio per un anno presso la Università della California di Santa
Barbara dove ha messo in pratica la sua passione per il montaggio. Ha lavorato
in produzione di serie televisive, video musicali e pubblicità in Italia e a Los
Angeles. Ha completato un programma post – laurea alla UCLA, dove si è
interessata maggiormente alla produzione di documentari e web series. Ha
realizzato la serie High School Love per Bonsai TV e lavorato sul documentario
di Alessandro Rocca, La Lista del Console, girato in Rwanda. Attualmente sta
lavorando al suo documentario su una comunità di anziani ad Orange County in
California e si occupa della produzione video di siti internet americani ed
italiani per l’ambiente. |