Autore: fabio ruggiero |
Relatore: marco
bertozzi |
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Correlatore: eusebio ciccotti |
Introduzione
Lo
studio analizza la rappresentazione di Roma nei cinegiornali dell’Istituto Luce
editi dal 1927 al 1932. Nei primi anni del fascismo si avvia infatti la
creazione di quella che Mussolini definiva la “terza Roma”. In questo quadro i
cinegiornali, che dal 1926 sono obbligatoriamente inseriti nella programmazione
di ogni spettacolo cinematografico, furono uno strumento importante per
diffondere l’idea della nuova Roma e oggi sono una testimonianza preziosa per
chi sia interessato a ricostruire la storia della città.
L’Istituto
Luce
Si
ripercorre la storia dell’Istituto, dalla sua fondazione all’intreccio sempre
più stretto che la struttura avrà con gli organismi del governo fascista.
L’attenzione
è rivolta al linguaggio filmico che caratterizza i cinegiornali, definito da
norme precise rese più evidenti dalla mancanza del parlato e dalle direttive
politiche che guidavano il lavoro dei cineoperatori fin nei dettagli.
“Il
corpus”
La
prima serie dei cinegiornali Luce è costituita da 1037 cinegiornali. Di questo
corpus originario sono oggi visionabili soltanto 941 elementi, dal momento che
tutti i numeri del 1927 e altri singoli numeri degli anni successivi sono
scomparsi. Utilizzando il motore di ricerca della mediateca dell’Istituto Luce,
e verificando poi i risultati con le schede cartacee dell’intera serie, sono
stati individuati tutti i servizi riguardanti la città di Roma e tra questi ne
sono stati selezionati alcuni, resi oggetto di un’analisi più accurata.
Si
comincia con il cinegiornale A0206 del novembre 1928, ovvero “Mussolini visita
l’area archeologica di Torre Argentina a Roma”, un documento che testimonia gli
scavi archeologici allora in corso ed anche le contemporanee demolizioni
realizzate intorno a Piazza Venezia. Altri documenti analizzati sono invece
relativi a comizi o altre cerimonie di regime, per le quali la città fa da
sfondo, ma sempre con un grande valore simbolico rafforzato da stacchi di
immagini su monumenti e vestigia della romanità.
La
sezione dedicata all’analisi dei cinegiornali Luce è inoltre arricchita di
alcuni fotogrammi riprodotti dalle pellicole originali, particolarmente utili
all’analisi critica.
Frammenti
di un discorso sull’immaginario urbano
Partendo
dalla definizione di “immaginario urbano” data da Jacques Le Goff, ovvero
dall’idea che la città abbia una doppia essenza materiale e mentale insieme, si
è riordinato il materiale esaminato. Una frase pronunciata da Mussolini nel
1924 rivela sinteticamente quale fosse la rappresentazione che si voleva dare
della città: “Fra cinque anni Roma deve apparire meravigliosa a tutte le genti
del mondo: vasta, ordinata, potente come fu al tempo del primo impero di
Augusto”. I cinegiornali ebbero il compito di documentare la realizzazione di
questo progetto, ma al contempo sono anche fonti che, lette come materiale
documentario, rivelano le contraddizioni e l’artificiosità del proposito
mussoliniano.
Appendici
Il
lavoro è corredato di due appendici. La prima consiste nelle schede dettagliate
dei filmati selezionati, dedicati a Roma, e analizzati in modo approfondito. La
seconda è la riproduzione corretta dei contenuti di tutta la serie A dei
cinegiornali Luce, salvo ovviamente i numeri andati smarriti.
Giornali Luce serie A (1927-1932)*
ANNI NUMERI INESISTENTI
1927
1-42 42
1928
43-248 32
1929
249-494 5
1930
495-705 5
1931
706-900 6
1932
901-1037 6
*Dati forniti dalla Mediateca dell’Archivio Storico
dell’Istituto Luce
Nome e Cognome: fabio ruggiero
Indirizzo e-mail: fbruggiero@tin.it
Sito web: www.fabioruggiero.it