Università degli Studi di Bologna
FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA
Corso di Laurea in
Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo
IL FILM DI RICERCA SOCIOLOGICA E ANTROPOLOGICA
Analisi della produzione di un
cineasta-ricercatore:
Paolo Isaja
Prof. Giovanni Robbiano Silvia Dal Ferro
Correlatore
Prof.
Ansano Giannarelli
Sessione
I
Anno
Accademico: 1999-2000
ABSTRACT
Ad indirizzare
lo sviluppo concreto del mio elaborato è stata la scoperta dei lavori di Paolo Isaja, cineasta-ricercatore attivo
da circa trent’anni tra i più interessanti del panorama italiano contemporaneo,
che si è dedicato con intensità e rigore al film di ricerca ed ha il merito
relativamente raro di unire la pratica cinematografica ad una continua
riflessione teorica, che risulta assai utile per chiunque desideri avvicinarsi
alla ricerca audiovisuale. Egli ha infatti maturato negli anni una precisa definizione
dei caratteri propri di questo cinema e una completa ed articolata metodologia di lavoro, che si arricchisce e rinnova
continuamente in seguito ad ogni successiva esperienza. Ha inoltre impostato
due programmi di produzione audiovisiva in cui si trovano applicati tutti i metodi che mi interessava studiare ed approfondire: MemoriaCinema, che si occupa di
esplorare la memoria del cinema e il cinema della memoria e PRIAMO, che invece tratta
dell’esplorazione attraverso il mezzo audiovisivo di un territorio
geograficamente definito, per cercare di restituirne la storia e gli eventi.
Bisogna
sottolineare come la produzione di questo tipo di film risulti assai scarsa e
difficile in Italia perché richiede tempi e modi adeguati per raggiungere la profondità e completezza di analisi che
gli sono proprie, quindi periodi lunghi per le riprese e le elaborazioni
successive, insomma piani di produzione non certo preventivabili a priori, ma
da stabilirsi man mano che la ricerca procede: è proprio la ricerca stessa che
richiede una completa disponibilità ed apertura verso la materia da esaminare
per poter giungere a risultati
esaustivi. Si tratta quindi di una produzione pressocchè indipendente,
sicuramente per scelta, volendosi esprimere liberamente e senza vincolarsi al
mercato ed alle sue leggi, ma anche per necessità, non esistendo in Italia
istituzioni preposte al finanziamento ed alla diffusione di tali opere.
Questa
ricerca è stata strutturata in modo da definire per prima cosa le
caratteristiche del film di ricerca sociologica ed antropologica ed esaminare
conseguentemente il panorama italiano per comprendere i motivi economici,
politici ed ideologici per cui in Italia non si è potuto coerentemente
sviluppare.
In
successione ho poi esposto l’esempio pratico del nostro autore: dagli
inizi e dalle prime esperienze in cui
veniva precisandosi la metodologia operativa alle esperienze più mature; ho
scelto di esaminare dettagliatamente i suoi film principali,
contestualizzandoli all’interno dei programmi produttivi in cui sono stati
elaborati per comprenderne costruzione
e metodiche.
In
appendice ho poi riportato l’intervista all’autore e alla sua compagna e
co-autrice Maria Pia Melandri, in cui ci parlano diffusamente dei loro film,
dei metodi con cui sono costruiti, della situazione del film di ricerca
all’interno del contesto italiano: ne ricaviamo perciò una grande lezione di
cinema antropologico che serve a delineare i fondamenti di questo genere, ma
aiuta anche a tracciare l’altra storia
del cinema italiano attraverso il racconto di esperienze personali e di episodi
poco noti, storia che inesorabilmente
prosegue e si evolve fuori dai classici contesti.
La
filmografia completa dell’autore e la bibliografia utilizzata servono a fornire
gli ultimi dati necessari alla comprensione della ricerca.